La decisione di Alica Schmidt ha lasciato tutti interdetti: ecco perché ha detto no ad una sponsorizzazione a sei zeri
Tra Instagram e TikTok vanta un seguito di 8 milioni di follower. Persone che la seguono per le sue imprese atletiche, certo, ma non solo. Sono in tanti a pensare che Alica Schmidt sia l’atleta indiscutibilmente più sexy del pianeta, e non ci stupisce affatto che le grandi aziende facciano a gara per accaparrarsi il suo volto. Non è nota, insomma, nel solo mondo dello sport, sebbene sia quello ad interessarle più di qualunque altra cosa.
E non ci sorprende neppure, per la verità, che sia una delle atlete più attese ai Giochi Olimpici di Parigi. La 25enne tedesca, che già vanta un primato personale di 52’’07 nei 400 metri femminili, proverà, nella capitale francese, a brillare anche nella staffetta mista 4×400. Gareggerà ovviamente per la terra che le ha dato i natali, vale a dire la Germania, che l’ha convocata a maggio, subito dopo i campionati mondiali svoltisi alle Bahamas.
Ai piedi della Tour Eiffel sarà, per lei, una primissima volta. La bella Alica non ha mai partecipato alla manifestazione a cinque cerchi. O meglio, la sua Nazione l’aveva selezionata per le scorse Olimpiadi di Tokyo, ma non era poi scesa in pista. A maggior ragione, l’atleta-influencer più affascinante al mondo sarà osservata speciale, nell’edizione parigina dei Giochi Olimpici. Anche perché sono in molti – e come dargli torto? – ad essere impazienti di vederla di persona.
Alica Schmidt ha detto no: i dettagli dell’accordo sfumato
Proprio alla luce di ciò e della sua presenza a Parigi, un grande marchio aveva contattato la Schmidt, pensando di fare cosa gradita. A rivelarlo è stata proprio la diretta interessata, che qualche tempo fa aveva confessato su TikTok di guadagnare molto poco con lo sport, 700 euro al mese, per la precisione.
Ebbene, stando a quello che Alica ha raccontato alla Bild, questo brand le ha proposto una sponsorizzazione milionaria ma lei, per motivi che in realtà non sono del tutto chiari, avrebbe rispedito l’offerta al mittente. “Ero a disagio” e “Non ero convinta al 100%”, ha ammesso candidamente, senza tuttavia entrare nel merito della proposta di lavoro che ha deciso di rifiutare.
Certo è che la Schmidt, che come Matteo Berrettini è ambassador di Boss, è un tipo molto riservato, a dispetto della sua fama sui social. Probabile, quindi, che il suo “no” sia da attribuirsi ad un accordo che prevedeva un’eccessiva esposizione mediatica e che la prospettiva, evidentemente, non l’abbia in alcun modo allettata.
